Comunicato Stampa
La Cicloofficina Thomas Sankara e il Coordinamento Antifascista Biellese chiedono la chiusura del CPR (Centro Permanente per i Rimpatri) di Torino.
Lo facciamo insieme alla Camera Penale “Vittorio Chiusano” del Piemonte Occidentale e Valle d’Aosta.
Il suicidio di Mousse Balde nel CPR torinese non è un incidente ma la conseguenza della gestione di una “tecnologia” discriminatoria e anticostituzionale.
Mousse Balde aveva 23 anni, a Ventimiglia era stato massacrato a colpi di spranga da tre giovani italiani. Dopo le prime cure era stato rinchiuso in isolamento nel “l’ospedaletto” del CPR di Torino.
Musa domandava: “Perché sono qui? Quando mi fate uscire?". Musa non ha resistito: sofferente, disperato, si è impiccato con le lenzuola alle sbarre della propria gabbia.
Lo hanno trovato morto, non c’era più nulla da fare: suicidio! Si aprirà un’inchiesta?
Ancora una volta il trattenimento a fini di rimpatrio ha provocato la morte. Gli errori delle Istituzioni nella gestione dei rimpatri e le politiche insufficienti nell’accoglienza dei migranti provoca vittime. E quando “i trattenuti” nei CPR non vogliono morire si fanno del male: i casi di autolesionismo sono tantissimi!
I CPR sono “non luoghi” nei quali la legalità è sospesa. Stranieri senza permesso di soggiorno, senza aver compiuto alcun reato sono rinchiusi, in media 90 giorni, per un accertamento amministrativo. Richiusi in gabbie metalliche senza poter comunicare con l’esterno.
L’assistenza è appaltata a soggetti privati, senza le competenze adeguate e senza alcuna funzione ufficiale. Protocolli al ribasso risparmiano sull’assistenza medica e psicologica.
Gli operatori sono gli unici ad accedere alle aree dei “trattenuti/detenuti” e questo crea un gravissimo problema di accesso alle cure, di sicurezza personale e di rispetto della legalità.
Tutto ciò è inaccettabile in un paese civile. I risultati poi sono quelli che conosciamo!
Per ritornare ad essere un paese civile i CPR devono essere chiusi, a cominciare da quello di Torino, e i capitali risparmiati investiti in accoglienza dignitosa.
Deve, al più presto, essere cancellato il reato di “immigrazione clandestina”, vera causa dell’immobilismo delle Istituzioni nella gestione delle migrazioni, dell’accoglienza e per il rispetto e l’applicazione del “diritto d’asilo”.
Per questo saremo presenti alla “giornata del rifugiato”, il 18 giugno, con il Tavolo Migranti di Biella.
Arci Solidarietà Cicloofficina Thomas Sankara
Coordinamento Antifascista Biellese