Papa Francesco in sedia a rotelle
CITTÀ DEL VATICANO. Mentre Bergoglio continua a essere condizionato nei movimenti dalla sofferenza al ginocchio che lo tormenta da mesi, e a comparire in pubblico in carrozzina, nelle Sacre Stanze torna a circolare l’ipotesi di una sua possibile rinuncia al soglio di Pietro. L’interrogativo sulla durata del pontificato è stato scatenato e alimentato anche da una battuta del Papa alla recente assemblea generale elettiva della Conferenza episcopale italiana (Cei): Francesco avrebbe affermato che piuttosto di subire un’operazione alla gamba malata si dimetterebbe. «Una battuta, niente di più», assicurano Oltretevere. Eppure nei circoli cattolici, e anche nei Sacri Palazzi, si sono diffusi con insistenza rumors di presunti titoli di coda vicini per l’era Bergoglio. E pure su autorevoli media: il Washington Post titola «Papa Francesco è alla fine del suo pontificato?». E così diversi altri, come Associated Press, che registra ciò che sente dire spesso in Vaticano: «Papa Francesco alimenta nuove speculazioni sul futuro del pontificato». Intanto il Papa all’udienza generale cita Anna Magnani sottolineando la saggezza «delle rughe» e della vecchiaia.
Papa Francesco arriva all'udienza con il bastone: i collaboratori lo aiutano a raggiungere il palco
Il Papa ha 85 anni, ed è impossibile non notare in lui i segni del tempo che passa, a maggior ragione quando lo si vede seduto sulla sedia a rotelle. Ma a parte il dolore al ginocchio destro causato da una gonartrosi (un'artrosi), e l’acciacco all’anca che gli rende il passo un po’ claudicante da decenni, Francesco è in buone condizioni di salute. «E di spirito», garantisce chi lo vede spesso. L’intervento chirurgico di un anno fa per una stenosi diverticolare sintomatica del colon è riuscita, anche se i postumi dell'anestesia lo hanno indebolito e gli hanno provocato disagi: ecco perché il Vescovo di Roma preferisce non subire un’altra operazione, che peraltro gli sarebbe stata consigliata dai medici, e finora ha scelto di curarsi con infiltrazioni e antidolorifici, oltre al riposo anche per mezzo della carrozzina.
Francesco intanto ha confermato l’impegnativo viaggio apostolico in Congo e Sud Sudan, in programma dal 2 al 7 luglio, e ha annunciato la visita in Canada dal 24 al 30 luglio, un’altra trasferta tutt’altro che agevole. Per il 28 agosto ha fissato la sua presenza a L'Aquila. E starebbe preparando per l’autunno un volo in Kazakistan, e per la fine dell’anno in Libano.
Dunque i segnali non portano a un’idea dimissioni in tempi brevi, ovviamente a meno che lo stato di salute non precipiti; allo stesso tempo Francesco non ha mai escluso a priori la possibilità di rinunciare al pontificato come il suo predecessore Benedetto XVI. In Vaticano appare «improbabile però che possa prendere questa decisione in tempi in cui poi ci sarebbero nel recinto di Pietro due papi emeriti».
E poi, per Jorge Mario Bergoglio l’anzianità è un tempo prezioso, come ha ribadito più volte in questi nove anni, e anche all’udienza generale di oggi: Il Papa critica chi coltiva «il mito dell’eterna giovinezza come l’ossessione – disperata – di una carne incorruttibile. Tanti trucchi, tanti interventi chirurgici per apparire giovani». Francesco cita Anna Magnani, la «saggia attrice italiana, quando le hanno detto che dovevano toglierle le rughe, e lei disse: “No, non toccarle! Tanti anni ci sono voluti per averle: non toccarle!”. EÌ€ questo: le rughe sono un simbolo dell’esperienza, un simbolo della vita, un simbolo della maturitaÌ€, un simbolo di aver fatto un cammino. Non toccarle per diventare giovani, ma giovani di faccia: quello che interessa eÌ€ tutta la personalitaÌ€, quello che interessa eÌ€ il cuore, e il cuore rimane con quella giovinezza del vino buono, che quanto piuÌ€ invecchia piuÌ€ eÌ€ buono». Sulla medicina e la cosmesi il Papa ammonisce a non «confondere il benessere con l’alimentazione del mito dell’eterna giovinezza».
Allo stesso tempo Francesco è ben consapevole di avere oppositori che si augurano una sua uscita di scena. Li descrive sul suo sito l’esperto Gianni Valente, che conosce bene il Pontefice fin dai tempi argentini: evidenzia che «in Francia una rete internazionale di autori presentati come “i migliori esperti vaticanisti del mondo” abbia lanciato una rivista per i membri del Collegio cardinalizio, mandata direttamente ai loro indirizzi personali con l'intento dichiarato di aiutarli a “conoscersi per prendere le giuste decisioni nei momenti importanti della vita della Chiesa”. Un Postalmarket per porporati - scrive Valente - intitolato "Cardinalis" (in latino) e stampato in quattro lingue come guida orientativa per fornire dritte, informative e criteri di giudizio ai partecipanti al prossimo Conclave, quelli che vengono definiti come “i principali consiglieri del Papa durante il suo pontificato”, e che “eleggono il suo successore”». La linea editoriale «della rivista viene presentata dai fan come “conforme a quella dei Pontificati di San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI”, e si condensa in un vero e proprio “Memorandum per un futuro Conclave”, pubblicato sul numero di “Cardinalis” distribuito a aprile".