Il regalo: Il cammino lungo e difficile
Come mio solito, in occasione delle festività natalizie, scelgo un aneddoto, sapendo che lo condividerai anche con familiari e amici. In questo si narra di semplici regali fatti alla maestra, ma ciò che stupisce è la risposta che Tobia da alla maestra che vuol capire il perché della scelta di quel regalo. Un aspetto che spesso non consideriamo.
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Tobia era un bambino di quarta elementare, silenzioso e sereno.
Viveva con i genitori e la sorellina in una modesta casetta, ai margini del paese, appollaiato su una collina costellata di ulivi, a qualche chilometro dal mare.
Il giorno della chiusura della scuola, prima delle vacanze di Natale, tutti i bambini della quarta elementare fecero a gara per portare un regalo alla maestra, che si chiamava Marisa, ed era gentile e simpatica.
Sulla cattedra, si ammucchiarono pacchetti colorati…
La maestra ne notò subito uno piccolo piccolo, con un bigliettino vergato dalla calligrafia chiara ed ordinata di Tobia:
“Alla mia maestra.”
Marisa ringraziò i bambini, uno alla volta.
Quando venne il turno di Tobia, aprì il pacchettino e vide che conteneva una piccola, magnifica conchiglia, la più bella che la maestra avesse mai visto: era tutta un ricamo pieno di fantasia, foderato di madreperla iridescente.
“Dove hai preso questa conchiglia, Tobia?” chiese la maestra. “Giù, alla Scogliera Grande!” rispose il bambino.
La Scogliera Grande era molto lontana, e si poteva raggiungere solo tramite un sentierino scosceso.
Era un cammino interminabile e tribolato, ma solo là si potevano trovare delle conchiglie speciali, come quella di Tobia.
“Grazie, Tobia!
Terrò sempre con me questo bellissimo regalo, che mi ricorderà la tua bontà…
Ma dovevi proprio fare tutto quel lungo e difficile cammino, per cercare un regalo per me?” chiese.
Tobia sorrise e rispose: “Il cammino lungo e difficile fa parte del regalo!”
Il significato e il valore di un dono, di un gesto, di una stretta di mano, di un saluto che abitualmente facciamo, non sempre dimostrano la naturale bontà di una persona.
La superficialità e la frivolezza con cui affrontiamo le cose dimostrano a volte la noncuranza che impedisce di cogliere la spontaneità di uno sguardo e un sorriso, di una parola, che sovente rivelano essere altra cosa. Ti giunga ancora il mio augurio con la speranza e il sogno che il 2023 sia un anno foriero di umanità e di pacificazione.
Natale 2022
don Mario Marchiori