VI DOMENICA DI PASQUA ANNO C

23-05-2022 - Preghiere poesie

VI DOMENICA DI PASQUA ANNO C con preghiera dei piccoli

Giovanni 14, 23-29

 

«23 [In quel tempo Gesù disse] «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. 25Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. 26Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. 27Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. 28Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. 29Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».

 

Sul fatto che ciascuno di noi abbia bisogno come il pane della “pace” non ci sono dubbi. La discussione inizia quando ci domandiamo “come” e “con quali strategie” cerchiamo di procurarci la pace.

Alcuni sono convinti che solo le armi, l’ordine militare e la repressione siano in grado di garantire la pace. L’esperienza ci dimostra che eserciti e armi sempre più potenti non costruiscono pace, ma alimentano guerre all’infinito.

Altri preferiscono puntare sul libero mercato perché sono profondamente convinti che ricchezza, soldi e benessere siano in grado – da soli – di garantire la mia e nostra “pace”. La storia ci insegna però che senza giustizia, senza libertà e senza solidarietà non ci sarà mai pace, ma solo scontro tra egoismi che difendono privilegi.

Altri ancora – nel piccolo come nel grande – si illudono di dare radici e forza alla pace appoggiandosi sulla bugia e sulla menzogna, per cui basta non dire, negare, nascondere o mentire per garantire alla coppia, in famiglia, sul lavoro o alla propria comunità un buon livello di armonia e di pace. Senza verità, però, non ci sarà mai pace, ma solo ipocrisia e falsità che ammalano, aggrediscono e corrodono qualsiasi convivenza.

C’è infine chi è persuaso che la pace sia un qualcosa che riguarda solo lui, la sua famiglia e il suo giardino. Ma è proprio perché sono in troppi che si chiudono nel “mio” che scoppiano le guerre. Siamo salvati dal “nostro”, non dal “mio”.

Esperto conoscitore del cuore umano, Gesù Maestro ci invita ad andare oltre le nostre concezioni di “pace” (con la “p” minuscola) per accogliere, in dono, la “sua” Pace (con la “P” maiuscola). L’evangelista non poteva essere più esplicito: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.”. La Pace che Gesù ci consegna è più ampia e più vera rispetto alla pace che ci costruiamo noi con i mattoni delle armi, dei soldi, delle bugie e dell’egoismo. La Pace che Gesù ci dona è la presenza stessa del Suo Spirito che dal di dentro ci muove per renderci capaci di perdonare, di abbracciare anche (soprattutto) i limiti dell’altro e che ci spinge a contrastare il male ricevuto con il bene. La Pace che Gesù ci consegna ci spinge ad uscire dal “mio” giardino per ricordarci che ciò che ci rende beati è impegnarsi per costruire quel “giardino” in cui c’è posto per tutti e per ciascuno e dove tutti possono stare, abitare e riposare in libertà e giustizia.

Ancora una riflessione. Impossibile, in questi giorni, non associare la parola Pace all’aggressione dell’Ucraina da parte di Putin. Non so se sui libri di storia verrà ricordata come “guerra” o, più giustamente, come “invasione dell’Ucraina da parte della Russia”, so però che armi, carri armati, bombardamenti, trincee, prigionieri e morti (tanti, tantissimi, troppi da tutte le parti) non devono farci dimenticare che dobbiamo diventare operatori di Pace non solo per contrastare l’avanzare dei conflitti armati e delle guerre (che sono, in questo momento, circa 150!), ma anche nei nostri contesti familiari, lavorativi, sociali e nelle nostre comunità di vita. Mutismi, rancori, dispetti o parole dette alle spalle dell’interessato, non facilitano l’avanzare della Pace. Ostinarsi ad aspettare che a fare il primo passo sia sempre l’altro, non distende gli animi. Tenere chiuso il Vangelo e ridurre il tempo del pregare per paura che prima o poi lo Spirito spinga il mio cuore a perdonare, a fare il primo passo e a cercare chi non vorrei più vedere, è solo un modo per “resistere” all’avanzare della gioia nel mio cuore. La Pace che Gesù ci consegna fuga ogni nostra paura di cambiare e di perdonare. Ci apre alla vita libera e beata. E ci rende capaci di cambiare sguardo persino nei confronti della “sorella morte”, come la chiamava san Francesco.

Il discepolo di Gesù ama la vita in ogni sua condizione e manifestazione. Sa però che vivere per gli altri è la sola vita che non avrà più fine. Sa che l’amore ci immette in quella vita eterna che la morte fisica non spegne. Con “sorella morte” si interrompono le forze vitali del corpo (cuore, respiro e vita cerebrale), ma l’amore continua a vivere e ad abitare in quella Pace che lo Spirito di Gesù ha preparato per noi.

Da ripetere ogni giorno: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace”, fino a quando questa preghiera non si impasta con il nostro respiro e con il nostro vivere e convivere.

Buona domenica.

 

                                                                          Preghiera dei piccoli

                     Caro Gesù,

                    quando ero piccolo pensavo che la Tu abitassi in Chiesa. Solo quest’anno ho capito che la Tua vera casa è in mezzo a noi.

E sai che cosa ho letto sul giornale di papà? Che in Italia sono più di 50.000 quelli che vivono sulla strada, senza casa. Il censimento italiano li chiama “popolazioni speciali”.

Quando piove, quando fa freddo o quando sono stanco penso sempre a chi non ha un tetto sulla testa.

Ti prego, Gesù, fa che nel mondo nessuno debba mai vivere senza casa.

Gesù, aiutaci ad ascoltare la Tua Parola e a metterla in pratica per fare del mondo una grande comunità dove tutti possono abitare la propria casa in pace con gli altri.

Grazie Gesù perché solo Tu hai la forza di trasformare qualsiasi “edificio” in una “casa” bella, calda e dove si sta bene.

Gesù donaci la Tua Pace.