IV DOMENICA DI AVVENTO anno A

18-12-2022 - Preghiere poesie

IV DOMENICA DI AVVENTO anno A

Dal Vangelo secondo Matteo 1, 18 - 24

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

Non tutto ciò che si sogna è bene che si realizzi. Così come non ha senso realizzare un sogno a qualsiasi prezzo. Si pensi al “sogno” dei mondiali in Qatar, in quel piccolo stato monarchico della penisola araba che è costato, a livello economico, 220 miliardi di dollari mentre, in termini di vite umane, si parla di più di 10.000 morti per la realizzazione degli stadi. Tutti manovali e operati provenienti dal Nepal, dall’Afghanistan e messi a lavorare senza sicurezze sociali per un pezzo di pane, come documenta Matteo Pinci su La Repubblica del mese scorso: “A volte dovevamo lavorare per dodici ore...  E se eravamo malati, dovevamo andare lo stesso a lavorare. Ribellarsi? Pessima idea: in Qatar l'associazione sindacale è ancora vietata: "E poi i datori di lavoro non amano avere gente che protesta. Se avessimo protestato saremmo stati licenziati o la polizia ci avrebbe potuti arrestare”.

È ovvio che questi particolari non fanno onore al Sogno e nemmeno al Paese e perché il mondo intero senta parlare del Qatar come “di un Paese all’avanguardia nei diritti dei lavoratori” (quanto ha dichiarato la Vice Presidente Kaily in Parlamento Europeo), niente di meglio che corrompere altolocati politici dell’Unione Europea perché dichiarino il falso in cambio di generose ricompense. Il resto è cronaca. Valigie piene di soldi (1 milione e mezzo di euro in banconote) sequestrate dai magistrati in casa di parlamentari ora indagati e sospesi. Come a dire: alcuni sogni si trasformano in incubi. Soprattutto se si passa da vite lussuose alle fredde celle del carcere.

Il Sogno di Giuseppe è di tutt’altra natura. Intanto non nasce dall’ambizione. Ciò che l’angelo del Signore affida al giovane Giuseppe è un compito di cura perché si faccia carico di Maria che è diventata mamma del Figlio di Dio. Da adesso in poi mamma e Figlio sono affidati alle sue cure. Giuseppe deve perciò accogliere, proteggere e occuparsi del Figlio di Dio come se fosse suo Figlio (“ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù”) e – allo stesso tempo – accompagnare e affiancare Maria in questo straordinario compito di nuova a inimmaginabile genitorialità.

Senza la “spinta” dell’angelo, Giuseppe non era pronto a questa missione. Era persino offeso con Maria, ma per non condannarla a morte con una denuncia che l’avrebbe portata alla lapidazione, aveva deciso di “ripudiarla in segreto”.

Da adesso in poi tocca al lettore e a ciascuno di noi fare tesoro della grandezza di Giuseppe. A partire dal suo concetto di giustizia che è così alto da spingerlo a rinunciare ad un suo diritto pur di salvare la vita alla ragazza amata. E poi con il suo coraggioso stile intriso di silenzio. Sta per prendersi cura della Parola che si fa carne-bambino-figlio e come prima risposta: aderisce alla richiesta, si rende disponibile e tace.

Ma torniamo al sogno. San Matteo sembra che ci voglia comunicare che perché il sogno sia umano, liberante e fonte di serenità deve essere aperto al servizio e sorretto dalla giustizia e dalla capacità di fare silenzio, di tacere. Tutto ciò che esce da questi orizzonti, rischia di trasformarsi, prima o poi, in un incubo.

Penso ai nostri giovani. E mi domando chi ha ancora la forza di dire loro che il senso della vita è dato dal prendersi cura di chi il Signore ci mette accanto e non dall’inseguire successo, celebrità, vittorie e valigie piene di denaro frutto di corruzione?

Il senso del Natale è anche questo: lasciare che l’angelo del Signore ci affidi il Bambino Gesù perché ognuno di noi si prenda cura di Lui e di Sua mamma presenti in tutti i piccoli che, accanto alle loro mamme, ci chiedono aiuto, protezione, abbracci, giustizia e … meno parole e più accoglienza.

Bella la conclusione del passo: “Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa”. Quel “prese” può essere tradotto anche con “accogliere”. Per dire che ogni “sogno” è vero solo se si misura con l’accoglienza del più debole.

Buona novena di Natale.      

 

Preghiera dei piccoli

Caro Gesù,

secondo me esistono due tipi di sogni.

Uno riguarda se stessi: si sogna di diventare un campione o di fare successo nel mondo del cinema, della canzone, etc.

L’altro modo coinvolge gli altri. E allora si sogna di andare in Africa per aiutare chi muore di fame oppure si sogna di inventare la medicina che fa guarire i bambini ammalati (come Mirko, il mio compagno, che sta facendo scuola dove lo hanno ricoverato).  Gesù insegnami a sognare bene e per gli altri.

Ogni volta che sogno – nel sonno o ad occhi aperti – aiutami a fissare san Giuseppe che nel suo sogno impara a prendersi cura di Te bambino e di Tua mamma.  E grazie Gesù perché oggi mi hai insegnato a sognare e a pensare cose grandi. Non per me, ma per aiutare chi ha bisogno anche del mio servizio. 

       Aiutaci a fermare le guerre, Gesù.