Una Chiesa a Più Voci - Ronco di Cossato - 2015

Una Chiesa a Più Voci

Ronco di Cossato - 2015

Una Chiesa a Più Voci - Ronco di Cossato - 2014

Una Chiesa a Più Voci

Ronco di Cossato - 2014

Una Chiesa a Più Voci - Ronco di Cossato - 2013

Una Chiesa a Più Voci

Ronco di Cossato - 2013

Una Chiesa a Più Voci - Ronco di Cossato - 2015

Una Chiesa a Più Voci

Ronco di Cossato - 2015

Una Chiesa a Più Voci - Ronco di Cossato - 2019

Una Chiesa a Più Voci

Ronco di Cossato - 2019

In primo piano


Immagini della serata del 20 maggio 2025: Clementine Talatou Pacmogda

 

ù

4 maggio 2025 - Chiara Castellani

 

Enzo Bianchi - 29 aprile 2025

 

Guido Tallone - 27 aprile 2025

 

 

 

 

PRO MEMORIA  PER  QUANTI  DESIDERANO CAMMINARE INSIEME:

 “Una Chiesa a più voci” offre alcune proposte a tutte le persone in ricerca:
                 
*   “I martedì disorganizzati”.  Conversazioni aperte….
          Nella sala dell’oratorio dalle 20,45 alle 22 circa

 

*  Penultima domenica del mese dalle ore 19.00 alle 20,30.
     Lettura laica del libro di Giobbe.
     Collegarsi al Link:
     https://meet.google.com/agr-wwbe-bwc

 
 *  Ultima domenica del mese  “Gruppo Sosta di riflessione”:
Per  ripensare insieme il nostro educare con Guido Tallone
          Nella sala dell’oratorio dalle 18 alle 20.00 (con apericena)  

*    Ogni venerdì alle ore 15.00: Via Crucis pregata e meditata
                      nella chiesa di San Defendente e alle Cappellette

*   Ogni mattina su WhataApp potrete ascoltare una riflessione o un brano musicale per affrontare più serenamente la giornata!

Troverete nel sito www.unachiesaapiuvoci.it  articoli, iniziative, video delle serate già realizzate o in calendario… con relatori attesi e già apprezzati.  

Ci siamo impegnati con don Cesare Lodeserto (che ci ha descritto la realtà poverissima dove opera) continuando l’ Operazione Raccolta Fondi per la Moldavia – Fondazione Regina Pacis.
I frutti della nostra Quaresima di Fraternità li destineremo a Lui.

 “Non di solo pane vive l’uomo...”  - Marzo 2025             
Ci auguriamo un fecondo cammino quaresimale !

 

 

 

IV DOMENICA DI PASQUA  

“Quella notte non presero nulla”.

 

Si mettono in fila per entrare nella Basilica di Santa Maria Maggiore perché desiderano portare un ultimo saluto a Papa Francesco. Sono tantissimi. Di tutte le età e provenienti da tutte le parti del mondo. Non importa quanto c’è da aspettare. E nessuno di loro si lascia scoraggiare dal sole, dal vento, dalla pioggia o dalle lunghe ore di attesa in piedi. Testimoniano lo straordinario legame che Papa Francesco ha saputo instaurare con la “sua” gente, con chi si affida ai Maestri solo se questi sono Testimoni, come diceva Paolo VI.

Del resto il Vescovo di Roma arrivato dalla fine del mondo lo ha detto in modo molto chiaro. Era alla sua prima messa crismale, il giovedì santo del 2013 e rivolgendosi ai vescovi e preti che, al mattino, pregavano con lui così si è espresso: «Questo vi chiedo: di essere pastori con “l'odore delle pecore”, pastori in mezzo al proprio gregge, e pescatori di uomini». Anche perché il popolo di Dio distingue molto bene la guida che emana il profumo della vanità o della ricerca del prestigio personale dal “pastore” che si cala in mezzo alla “sua” gente e spende la sua vita per donare loro la presenza del Signore Gesù: il vero Pastore che è una cosa sola con il Padre. Ed è questo ciò che il popolo di Dio ha amato e ama ancora di Papa Francesco: il suo essere “padre” perché – con noi – anche “figlio”, “fratello” e “discepolo”, come noi, al seguito del Signore Gesù. Nessuno, dice il Vangelo di san Giovanni, può strappare dalla mano del Buon Pastore, le Sue pecore. Chi ascolta la Sua voce e chi cammina, come discepolo, al seguito del Signore Gesù entra nel mistero della misericordia di Dio che Francesco ha annunciato per tutto il tempo del suo ministero petrino. E ora che Papa Francesco è entrato nella casa del Padre, la “sua” gente desidera consegnargli un ultimo saluto, un ennesimo grazie per tutto ciò è stato per noi e con noi. Non solo: considerato che lui ci ha sempre chiesto di pregare “per lui” ora in tanti vogliono che lui interceda presso il Padre e preghi perché il buon Dio conceda a noi e al mondo intero quella Pace per la quale tanto si è speso.

Che differenza dai tanti – troppi – potenti che oggi, nel nostro mondo, hanno il forte odore del potere, dell’arroganza, della voglia di guerra unito al desiderio di dominare e di sottomettere qualunque forma di dissenso, di critica o di opposizione. Non abbiamo mai avuto un mondo così fortemente segnato da Capi di Stato amanti di guerre, di violenza e bisognosi di “conquiste territoriali” anziché di servire i reali bisogni delle persone. Non c’è bisogno di fare nomi: dietro alla terza guerra mondiale a pezzi – per usare la felice espressione coniata dieci anni fa da Papa Francesco – ci sono governanti incapaci di sottomettersi alle regole della democrazia e sempre più assettati di potere, di vittoria e di vendetta contro quanti sono stati inseriti nella loro lista di nemici. Sono piccoli uomini di potere disposti a restare nei libri della storia non per aver migliorato il genere umano, ma perché hanno impoverito, ucciso e fatto morire di fame popolazioni intere. Per parlare chiaro: i crimini di Hamas devono essere denunciati senza sconti; allo stesso tempo – però – va anche detto che impedire l’ingresso degli aiuti umanitari (cibo e medicine) nella striscia di Gaza (dove oltre 50 persone sono morte di fame!) è scelta ignobile, imperdonabile e criminale.

Che differenza – dicevo – tra il buon Pastore che dà la vita per le sue pecore e i mercenari, ladri o briganti che “usano” le pecore di Dio perché convinti che così facendo diventano grandi! Che differenza tra il Signore Gesù che ci “pone” nella mano del Padre perché nessuno di noi si perda e affinché venga reso grande il Regno dell’amore, della pace, della giustizia e del perdono da quanti impongono leggi e leggine perché illusi che il loro operato possa – con la forza degli eserciti – rendere grande un Paese (sopra gli altri?) o una nazione (contro le altre?).

Mai come in questo travagliato inizio di terzo millennio abbiamo bisogno che il Vangelo del Signore Gesù ci educhi ad ascoltare la “Sua” voce e a sentire che Lui ci “conosce” per nome perché ama ciascuno di noi per quello che è (questo significa “io le conosco ed esse mi seguono”). Il successore di Papa Francesco ci aiuti in questo cammino e ci consolidi nell’amore e nell’unità. Ci rende sempre più operatori di Pace e – allo stesso tempo – ci doni la forza di fare grandi i deboli, i poveri, i calpestati, gli esclusi e quanti sono scartati dai potenti della terra.

 

 

Caro Gesù,

                    lo scorso anno ero in macchina con lo zio e lui era arrabbiato perché la strada era sbarrata da un gregge di pecore. Il pastore gli ha chiesto di non suonare il clacson perché non serve: “Pochi minuti e le pecore sono fuori dalla strada”, gli ha detto.

Io non avevo fretta e non ero irritato dalle pecore. Mi piaceva vedere come il pastore si faceva aiutare dai suoi due grossi cani per condurre tutte le pecore al pascolo. Se una di loro si allontanava dal gruppo, subito il cane la andava a prendere per riportarla con le altre, lontano dal pericolo.

E mentre mi godevo lo spettacolo pensavo a Te, Gesù. Che con noi sei il Pastore buono che ci guidi e ci tieni lontano dai pericoli.

Gesù aiutami ad ascoltare sempre la Tua Parola e dammi la forza di seguirTi. Sempre.

Grazie Gesù.

 

P.S. Aiuta, guida e benedici, Gesù, il nuovo Papa.

      In quale dio si crede?

 

Oggi il problema non è l'ateismo. Il vero problema è: in quale Dio si crede. Io non credo in Dio; credo solo nel Dio di Gesù Cristo, nel Dio degli umili, degli oppressi, nel Dio per l'uomo, fratello di tutti gli uomini, che anzi si offre perché tutti vivano, ecc.

Gesù Cristo è ucciso in nome di Dio; del Dio sbagliato, naturalmente.

Anche S. Paolo dice: "Io per dar gloria a Dio, volevo metter a morte tutti i cristiani" (Gal 1,13-14).

Ma poi diventa cieco.

L'uomo sbagliato

Un altro pericolo, uguale al primo (falso concetto di Dio), è il falso concetto di uomo. Bisognerebbe che ciascuno di noi pensasse di rispondere a questa domanda: cosa pensi di te stesso? Come di concepisci?

L'uomo sbagliato è una conseguenza del Dio sbagliato. Si ha l'uomo sbagliato quando questi si crede un assoluto, si crede l'unica fonte del bene e del male; si crede autonomo, padrone di fare quello che vuole. Da qui nasce l'arbitrarietà, il sopruso, la sopraffazione, la strumentalizzazione dei valori, la devastazione, fino all'autodistruzione.

David Maria Turoldo, La guerra sconfitta di Dio, Ed.Colibrì

 


L’iniziativa “Una Chiesa a più voci”, lanciata nel 2007 nel corso dei lavori di ristrutturazione della chiesa parrocchiale, ha finora realizzato centinaia di serate e diverse domeniche con la presenza di relatori qualificati, con toccanti testimonianze di vita e temi anche scottanti, suscitando solitamente grande interesse e qualche prevedibile dissenso. Incontri stimolanti, arricchenti e apprezzati da quanti, liberamente e responsabilmente, hanno partecipato e ci chiedono di continuare ad offrire nuove opportunità di ascolto per approfondire, conoscere, confrontarsi sui diversi argomenti, problematiche e proposte che interpellano credenti e non credenti, in uno spirito di rispetto per le singole sensibilità e cammini di crescita umana e spirituale, in un contesto di Chiesa e di società sempre in continua evoluzione.

Ostinati e convinti sostenitori del Concilio vaticano II e delle sue grandi aperture e innovazioni pastorali, leggeremo e ci confronteremo attentamente,  consapevoli che siamo chiamati al servizio del vangelo e non viceversa. Qualcosa che è possibile e necessario fare anche quando non ci fossero spazi istituzionali e parrocchiali disponibili.

Nel sito www.unachiesaapiuvoci.it troverete prossimamente le date delle serate in calendario. E aggiornamenti con articoli e riflessioni sull’attualità.

 

Ultime notizie

La settimana de La Porta di Vetro - 19 maggio

Care amiche e cari amici,

 

dopo diverse settimane in cui le notizie dal mondo hanno inevitabilmente attirato l'attenzione collettiva, in questa edizione della nostra newsletter torniamo ad occuparci soprattutto delle questioni locali e nazionali.

 

Non possiamo non partire dal Salone del Libro, giunto ormai alla sua trentasettesima edizione, che anche quest'anno ha trasformato la Città di Torino nel centro dell'editoria italiana e non solo.

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APPELLO ALLA SOCIETÀ CIVILE E PACIFICA

Da molte parti, in occasione delle elezioni europee, si fa appello alla società civile e alle sue esternazioni e iniziative di pace, in contrapposizione alle politiche dei partiti indifferenti o consenzienti alla guerra.

Ma come fa la società civile, ignorando o “snobbando” le elezioni, a lasciare che la guerra, e il sistema di guerra, restino in queste mani?...

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La settimana de La Porta di Vetro

 

C are amiche e cari amici 

la settimana appena conclusa, che come prevedibile è stata occupata soprattutto dalle notizie proveniente dal Conclave, si era aperta con l'ennesimo capitolo di quella "terza guerra mondiale a pezzi" sulla quale più volte Papa Francesco ha ammonito il mondo, negli ultimi anni del suo papato... 

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PAPA LEONE: DISARMARE LA PAROLA

Papa Leone oggi nel suo discorso ai giornalisti li ha invitati a disarmare le parole. Speriamo che non solo i giornalisti ma la stessa Chiesa accolga seriamente questo invito, iniziando a disarmare quella che può essere la più pericolosa e fonte di ogni violenza, la stessa Parola di Dio. Ultimamente a Gaza un colono, Bibbia alla mano e mitra nell’altra, citava un versetto nel quale il Signore comandava di sterminare i nemici… Parola di Dio? Quale Dio?
Come definire un tale che “gioirà a vostro riguardo nel farvi morire e nello sterminarvi”? (Dt 28,63). Uno che è capace di gioire nel distruggere le persone è un boia e della peggiore specie...

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Lo spettacolo del conclave 2

Di Vito Mancuso

Cosa pensare della grande attenzione mediatica al conclave? È attenzione per la cosa in sé o per la dimensione spettacolare che essa contiene? Tutto il mondo lo guarda, ma cosa guarda?

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IL CONCLAVE

Cari amici,

 

Si ha un bel chiudere con i chiavistelli le porte della Cappella Sistina, e montare i fumaioli per i fumi, nero e bianco, due simboli mondani dell’impermeabilità della Chiesa al mondo esterno, che più mondani di così non potrebbero essere. Altro che ospedale da campo! Ma il mondo fa egualmente irruzione nel Conclave, attraverso la decisione di Netanyahu e del suo governo al completo, di scatenare i “carri di Gedeone” per occupare tutta la Terra di Gaza, ripulita della presenza palestinese...

 

“Prima Loro” (da un’idea pubblicata sul Fatto Quotidiano del 6 maggio 2025).

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La settimana de La Porta di Vetro

Care amiche e cari amici,

 

con le celebrazioni della Festa dei Lavoratori si sono conclusi i giorni più importanti dell'anno per quanto riguarda le celebrazioni "civili"; un 1° maggio che, in particolare quest'anno, a poco più di un mese di distanza dai Referendum dell'8 e 9 giugno, acquista, se possibile, ancora più rilevanza. Anche perché, come ha scritto Igor Piotto, "da anni assistiamo ad un progressivo impoverimento della condizione lavorativa che si sviluppa nell'intreccio di deprivazione salariale, discontinuità occupazionale e progressivo incremento della vulnerabilità."

Una settimana che, peraltro, si era aperta con la Giornata mondiale dedicata ai morti per amianto, una delle grandi stragi del lavoro (e non solo) di questo paese, del quale ha scrito per noi Antonella Granieri.

 

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Il Papa di cui abbiamo bisogno

Vito Mancuso -  La stampa,  4 maggio 2025

 

ABBIAMO BISOGNO DI UN PAPA PROFETA PER TORNARE A GUARDARE L’INFINITO

Il pontificato di Francesco ha messo in evidenza la necessità di un riferimento spirituale. Per il bene del mondo e della Chiesa il suo successore non deve disperdere questa eredità.

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La settimana de La Porta di Vetro

Care amiche e cari amici,

 

questa settimana, la cronaca non può che lasciare spazio alla Storia, con la S maiuscola.

 

Abbiamo appena vissuto sette giorni storici, non solo per la Chiesa Cattolica e la cristianità, ma per il mondo intero, come abbiamo potuto osservare anche dalle esequie di massa di Papa Francesco lo scorso sabato.

Difficile, se non impossibile, dire fin da ora quale sarà il posto di Bergoglio nella storia; e se, come scrive Luca Rolandi, abbiamo assistito all' "insaziabile desiderio di capire in tempo reale, come se fosse già possibile, cosa abbia rappresentato l'ultimo Vescovo di Roma", per ora preferiamo, più timidamente, il ricordo "dell'uomo che più di ogni altro si è speso per mantenere viva la Pace, in tempi di guerre crudeli e diffuse, e combattere l'ingiustizia sociale."

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