Una Chiesa a Più Voci - Ronco di Cossato - 2020

Una Chiesa a Più Voci

Ronco di Cossato - 2020

Una Chiesa a Più Voci - Ronco di Cossato - 2019

Una Chiesa a Più Voci

Ronco di Cossato - 2019

Una Chiesa a Più Voci - Ronco di Cossato - 2019

Una Chiesa a Più Voci

Ronco di Cossato - 2019

Una Chiesa a Più Voci - Ronco di Cossato - 2017

Una Chiesa a Più Voci

Ronco di Cossato - 2017

Una Chiesa a Più Voci - Ronco di Cossato - 2019

Una Chiesa a Più Voci

Ronco di Cossato - 2019

In primo piano

10 giugno 2025 - Nabil Al Lao e Irit Ben Moshe

Guido Tallone - 25 maggio 2025

Enzo Bianchi - 27 maggio 2025

Clementine Talatou Pacmogda - 20 maggio 2025


Immagini della serata del 20 maggio 2025: Clementine Talatou Pacmogda

 

PRO MEMORIA  PER  QUANTI  DESIDERANO CAMMINARE INSIEME:

 

 “Una Chiesa a più voci” offre alcune proposte a tutte le persone in ricerca:
                 
*   “I martedì disorganizzati”.  Conversazioni aperte….
          Nella sala dell’oratorio dalle 20,45 alle 22 circa

 

*  Penultima domenica del mese dalle ore 19.00 alle 20,30.
     Lettura laica del libro di Giobbe.
     Collegarsi al Link:
     https://meet.google.com/agr-wwbe-bwc

 
 *  Ultima domenica del mese  “Gruppo Sosta di riflessione”:
Per  ripensare insieme il nostro educare con Guido Tallone
          Nella sala dell’oratorio dalle 18 alle 20.00 (con apericena)  

*    Ogni venerdì alle ore 15.00: Via Crucis pregata e meditata
                      nella chiesa di San Defendente e alle Cappellette

*   Ogni mattina su WhataApp potrete ascoltare una riflessione o un brano musicale per affrontare più serenamente la giornata!

Troverete nel sito www.unachiesaapiuvoci.it  articoli, iniziative, video delle serate già realizzate o in calendario… con relatori attesi e già apprezzati.  

Ci siamo impegnati con don Cesare Lodeserto (che ci ha descritto la realtà poverissima dove opera) continuando l’ Operazione Raccolta Fondi per la Moldavia – Fondazione Regina Pacis.
I frutti della nostra Quaresima di Fraternità li destineremo a Lui.

 “Non di solo pane vive l’uomo...”  - Marzo 2025             
Ci auguriamo un fecondo cammino quaresimale !

 

 

 

ASCENSIONE DEL SIGNORE Luca 24, 46 - 53 

“Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su in cielo”

 

“Poi li condusse fuori verso Betania e, alzate le mani, li benedisse”. San Luca pesa le parole e con la scelta dell’espressione “condurre fuori” vuole evidenziare un esplicito riferimento alla vicenda dell’Esodo. Il popolo di Israele è deportato e ridotto in condizione di schiavitù in Egitto. Dio ha compassione di questo popolo e decide di liberarlo. Incarica Mosè di guidare la carovana dei fuggitivi e li “conduce fuori” da una realtà fatta di fango, di lavori forzati, di sfruttamento e di violenze. Tutto detto con un verbo. Affinché il lettore metta a fuoco che Gesù è il nuovo Mosè che conduce fuori i suoi discepoli da un vivere da schiavi per introdurli in un’esperienza di vita comunitaria liberata dal male, dall’odio, dalla violenza e persino dalla morte.

Rischiamo di dimenticarlo, ma la più profonda delle nostre schiavitù è quella rappresentata da un vivere senza Cielo, senza Dio e senza “finestre” in grado di aiutarci ad oltrepassare il fitto buio della morte. Dopo il venerdì santo e la morte in croce di Gesù i discepoli sono sconvolti, spenti e immersi nel più cupo pessimismo. Si stanno convincendo che il Cielo sia definitivamente chiuso alle vicende della Terra. E si sentono soli, orfani e senza speranza. Ma non era così solo ai tempi del Gesù terreno. Quando san Luca scrive il suo vangelo sono già passati quattro o cinque decenni dall’evento della resurrezione. E le comunità cristiane sono nuovamente piegate da fatiche, da persecuzioni e da violenze di ogni tipo (si pensi alla furia dell’Impero romano che si rivela sempre più prepotente e violente). “A chi chiedere aiuto – si dicono i cristiani a cui si rivolge l’evangelista – se anche il Cielo è sordo, sbarrato e chiuso alle fatiche della terra?

Ma non siamo anche noi alle prese con esperienze simili? Le tragiche guerre di cui siamo tristi spettatori non solo non si avviano a qualche forma di trattato, ma sembrano allargarsi sempre più. La Pace è costantemente negata da un ricorso ad armi sempre più “a lunga gittata”. Il calo demografico ci presenta società in Occidente sempre più vecchie e più bisognose di assistenti per i nostri vecchi (badanti?), ma sempre più blindate contro ogni forma di immigrazione. Tanti (troppi!) giovani hanno paura del futuro; altrettanti “fuggono” all’estero (in tredici anni, dal 2011 al 2023, sono 550 mila i giovani italiani di 18-34 anni emigrati all’estero) e per le giovani coppie il figlio è un progetto – che per adesso – non trova spazio perché il futuro è incerto.

Ecco perché Gesù risorto “conduce fuori” i suoi discepoli: per portarli dove il la Terra e il Cielo sono strettamente connessi e in costante e definitiva comunicazione tra loro. San Luca aveva già fatto un esplicito accenno a questa apertura del Cielo. In occasione del battesimo di Gesù l’evangelista aveva scritto: “Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo” Lc. 3,21-22). Eravamo all’inizio dell’opera. Chi scrive sa che la memoria del lettore può perdere qualche pezzo e non sempre ricorda tutto. Soprattutto quando si è sopraffatti dalla fatica. Ed è per questo che san Luca riprende l’immagine del Cielo definitivamente “aperto” alla Terra: perché chi legge interiorizzi una volta per tutte che il Dio di Gesù ci ha aperto definitivamente la strada che conduce Dio verso ciascuno di noi e che ci permette di arrivare al suo amore per ricambiarlo verso i fratelli. Chi scrive, però, va oltre questa indicazione. E con l’annotazione di Betania, ci presenta Gesù che conduce i suoi dove Lui ha vissuto le intense esperienze del riposo, dell’affetto, dell’amicizia, dove è iniziata la preparazione dell’ultima cena (19,29) e dove anche Lui ha pianto e sofferto per la morte di Lazzaro.

A Betania Gesù risorto alza le mani e benedice tutto ciò che l’umanità vive, spera e soffre. Betania è il simbolo della vita carica di amore, di amicizie, di progetti, ma anche delle ferite che non si vorrebbero conoscere.

Il Signore Gesù benedice chi siamo e dove siamo.  Il Suo staccarsi da noi per essere portato in Cielo è il modo per dirci che da adesso in poi il Dio di Gesù è sempre con noi. In modo duratura e continuativo. Per donarci il coraggio di tornare alla vita di tutti i giorni (“poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia”), per immergerci nella gioia perché certi che Lui è sempre con noi.

Così riletta la solennità dell’Ascensione non è una festa dal difficile significato teologico e poco comprensibile per la nostra vita di fede. È, al contrario, la risposta alle nostre ansie, paure e pessimismi vari per dirci che “C’è ancora domani”. (come direbbe quel bellissimo film che racconta del voto alle donne del 2 giugno 1946 e dell’importanza dell’andare a votare; sempre).

C’è ancora domani perché Dio non è stanco di noi. Perché la Pace è ancora possibile. Perché la nostra Terra è definitivamente aperta al Cielo del Dio che ci ama, che ci cerca, che ci perdona, che ci benedice e che ci rende capaci di amare, di perdonare e di servire.

                                                Preghiera dei piccoli:             

                 Caro Gesù, la catechista ci ha detto che ai tuoi tempi la gente pensava al Cielo e alla Terra come a due mondi separati ed estranei uno all’altro.

Ecco perché san Luca ha scritto che a Betania Tu sei stato “portato in Cielo”. Per dirci che Tu sei il “Dio-con-noi” anche se sei in Cielo. Tu, Gesù, non sei assente o estraneo dal nostro vivere sulla Terra. Sei sempre con noi.

Ti prego, Gesù, aiutaci a far finire le guerre che distruggono la nostra Terra. Donaci la Tua Pace, Gesù. E non permettere a nessun grande di far morire di fame adulti e bambini.

Ti prego anche per mia sorella, Gesù. Ha diciotto anni e l’hanno invitata alla Celebrazione che si tiene in piazza per la Festa della Repubblica. Le daranno una copia della Costituzione Italiana.

Come dice un film molto bello, vuole dire che “C’è ancora domani”.

Grazie, Gesù.

      In quale dio si crede?

 

Oggi il problema non è l'ateismo. Il vero problema è: in quale Dio si crede. Io non credo in Dio; credo solo nel Dio di Gesù Cristo, nel Dio degli umili, degli oppressi, nel Dio per l'uomo, fratello di tutti gli uomini, che anzi si offre perché tutti vivano, ecc.

Gesù Cristo è ucciso in nome di Dio; del Dio sbagliato, naturalmente.

Anche S. Paolo dice: "Io per dar gloria a Dio, volevo metter a morte tutti i cristiani" (Gal 1,13-14).

Ma poi diventa cieco.

L'uomo sbagliato

Un altro pericolo, uguale al primo (falso concetto di Dio), è il falso concetto di uomo. Bisognerebbe che ciascuno di noi pensasse di rispondere a questa domanda: cosa pensi di te stesso? Come di concepisci?

L'uomo sbagliato è una conseguenza del Dio sbagliato. Si ha l'uomo sbagliato quando questi si crede un assoluto, si crede l'unica fonte del bene e del male; si crede autonomo, padrone di fare quello che vuole. Da qui nasce l'arbitrarietà, il sopruso, la sopraffazione, la strumentalizzazione dei valori, la devastazione, fino all'autodistruzione.

David Maria Turoldo, La guerra sconfitta di Dio, Ed.Colibrì

 


L’iniziativa “Una Chiesa a più voci”, lanciata nel 2007 nel corso dei lavori di ristrutturazione della chiesa parrocchiale, ha finora realizzato centinaia di serate e diverse domeniche con la presenza di relatori qualificati, con toccanti testimonianze di vita e temi anche scottanti, suscitando solitamente grande interesse e qualche prevedibile dissenso. Incontri stimolanti, arricchenti e apprezzati da quanti, liberamente e responsabilmente, hanno partecipato e ci chiedono di continuare ad offrire nuove opportunità di ascolto per approfondire, conoscere, confrontarsi sui diversi argomenti, problematiche e proposte che interpellano credenti e non credenti, in uno spirito di rispetto per le singole sensibilità e cammini di crescita umana e spirituale, in un contesto di Chiesa e di società sempre in continua evoluzione.

Ostinati e convinti sostenitori del Concilio vaticano II e delle sue grandi aperture e innovazioni pastorali, leggeremo e ci confronteremo attentamente,  consapevoli che siamo chiamati al servizio del vangelo e non viceversa. Qualcosa che è possibile e necessario fare anche quando non ci fossero spazi istituzionali e parrocchiali disponibili.

Nel sito www.unachiesaapiuvoci.it troverete prossimamente le date delle serate in calendario. E aggiornamenti con articoli e riflessioni sull’attualità.

 

Ultime notizie

NON È UNA NAZIONE

NON È UNA NAZIONE

 

Cari amici,

 

Il referendum è stato sconfitto. Ma è ben altro che una sconfitta della sinistra. È una sconfitta degli stranieri che non possono diventare cittadini, devono rimanere “non persone” in un ordinamento dove anche le Banche sono persone. Sono migranti senza diritti quando sono venuti in uno Stato di diritto. Sono profughi venuti in nome del primo dei diritti che è quello alla vita, e hanno trovato il disprezzo dei diritti e le morti sul lavoro. Vivono in città che si gloriano dei “valori della destra”, e sono città senza valori così che quanti le guardano da fuori, magari dal mare, si stupiscono ed esclamano, come dice la Bibbia:

 

Questa è la città gaudente,

che se ne stava sicura

e pensava: "Io e nessun altro"!

Chiunque le passa vicino

fischia di scherno e agita la mano”.

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La porta di vetro - Newsletter 9 giugno

Care amiche e cari amici,

 

questa newsletter non può che partire dal risultato dei referendum. Come previsto e prevedibile, su nessuno dei cinque quesiti si è raggiunta la partecipazione del 50%+1 degli aventi diritti al voto, rendendo quindi le consultazioni non valide.

Che il raggiungimento del quorum sarebbe stato particolarmente complesso era, in realtà, ben noto a tutti. Erano sufficienti semplici calcoli aritmetici: a fronte di una partecipazione elettorale sempre più bassa (ricordiamo che alle ultime politiche hanno votato poco meno del 64% degli aventi diritto), era improbabile che i quesiti referendari, su cui peraltro la destra aveva chiesto di astenersi, potessero raggiungere il quorum...

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NEWSLETTER 5 GIUGNO 2025

LA TRADIZIONE ISOLAZIONISTA

E IMPERIALE DEGLI STATI UNITI

E LA POLITICA DI TRUMP

 

Giorgio Vecchio

 

Nelle parole e nelle decisioni di Trump pare di cogliere la sovrapposizione tra due tendenze, tra loro contraddittorie, che rimandano alla tradizione storica degli Stati Uniti e quindi anche alla psicologia nazionale. La contraddizione sta tutta qui: isolazionismo o vocazione imperiale? E Trump non ce ne voglia, se ricordiamo che lui non è diverso da tanti suoi predecessori: questa è infatti una delle faglie che attraversa tutta la storia a stelle e strisce, dal 1776 a oggi.…. Leggi tutto

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CRONACA NERA

Cari amici,

 

da un po’ di giorni l'ultima parte dei TG della sera ci raccontano storie di omicidi, femminicidi, lapidazioni, accoltellamenti; sembra che stia diventando oggi più che mai attuale il lamento di padre David Maria Turoldo che fa da emblema al nostro sito: “C’è troppo scialo di morte”. La ricezione di queste notizie nel sistema comunicativo è nella forma della cronaca nera e inutilmente se ne dibattono le cause politiche, individuate nella mancanza dell'educazione sessuale nelle scuole o nell'immaturità delle famiglie, ma non si sospetta che ci sia di mezzo una questione etica cioè di come le persone costruiscono la loro identità morale, le loro gerarchie dei valori e la loro spiritualità...

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Riunificare la Chiesa?

Riunificare la Chiesa? 
No, rassicurare un mondo che non c’è più.
Questa mia riflessione nasce da un’intervista rilasciata oggi dal cardinale Ruini a «Il Fatto Quotidiano».
Un’intervista che, in una frase, dice molto: «L’elezione di Leone XIV ha prodotto con sorprendente rapidità un fondamentale risultato: riunificare la Chiesa cattolica»...

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Appello del Vescovo Emerito di Caserta

"Sono addolorato e sdegnato per le parole volgari, piene di falsità e dissacranti che i nostri politici costruiscono nei confronti degli immigrati. Parole  che contribuiscono a fare esaltare e a moltiplicare un razzismo che oggi è una emergenza strutturale di incalcolabile gravità..."

Nogaro Raffaele, Vescovo Emerito di Caserta

24 Maggio 2025

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Almeno 100 palestinesi uccisi negli attacchi aerei israeliani a Gaza

Un attacco aereo contro una scuola nel nord di Gaza uccide decine di civili, che vi si erano rifugiati, mentre Israele intensifica la sua offensiva contro l'enclave

Almeno 100 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi aerei israeliani a Gaza giovedì. Oltre 27 tra questi sono le vittime di un raid contro una scuola, che ospitava palestinesi sfollati, nel nord dell'enclave.

Da it.euronews.com

Immagine:  RafahKid Kid from Rafah, Palestine

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La settimana de La Porta di Vetro - 26 maggio

Care amiche e cari amici,

 

la scorsa settimana, chiudevamo questa newsletter ricordando le ripetute richieste di porre fine al massacro a Gaza, raccontando due preziose iniziative avvenute nei nostri territori: l'incontro di pace tra famiglie israeliane e palestinesi e lo sciopero della fame a staffetta promosso dalla redazione di Anbamed, prontamente raccolto da diverse associazioni locali...

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Archiviare Francesco?

SettimanaNews -  di: Franco Monaco

Una volta depositate le emozioni e svanita l’eco mediatica suscitata dalla morte di papa Francesco e dalla elezione di Leone, sento il bisogno di confessare una preoccupazione.

La seguente: che, in buona o cattiva fede, si archivi la lezione di Francesco, il senso del suo pontificato, fraintendendolo, facendone una caricatura. Non solo da parte dei suoi critici o antipatizzanti. Di qui l’esigenza di fissarne alcuni tratti fugando alcuni equivoci al riguardo, dal mio modesto, personalissimo punto di vista...

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La settimana de La Porta di Vetro - 19 maggio

Care amiche e cari amici,

 

dopo diverse settimane in cui le notizie dal mondo hanno inevitabilmente attirato l'attenzione collettiva, in questa edizione della nostra newsletter torniamo ad occuparci soprattutto delle questioni locali e nazionali.

 

Non possiamo non partire dal Salone del Libro, giunto ormai alla sua trentasettesima edizione, che anche quest'anno ha trasformato la Città di Torino nel centro dell'editoria italiana e non solo.

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