Notizie

La settimana de La Porta di Vetro

Care amiche e cari amici,

 

sono bastate poco più di 24 ore dalla firma dell'accordo per Gaza perché i primi, enormi, dubbi sulla tenuta del cessate il fuoco emergessero chiaramente.

Se la giornata di ieri, lunedì 13 ottobre, era stata quella dell'ottimismo, con la liberazione degli ostaggi israeliani ancora in vita e quella dei quasi 2000 detenuti palestinesi, oggi dalle macerie di una città fantasma provengono nuovamente notizie allarmanti.
Il portavoce di Hamas, Hazem Qassem, ha accusato Israele di aver violato gli accordi a seguito dell'uccisione di diversi palestinesi, almeno 6 vittime a seguito di un attacco a est di Gaza City; sembra poi iniziata una nuova fase di orrori, legata ai conflitti interni tra Hamas e i suoi possibili rivali per la contesa del "controllo" di quello che rimane della Striscia: a tutto ciò poi si sommano le accuse israeliane, secondo cui sarebbe Hamas a non rispettare gli accordi, non avendo ancora consegnato i corpi di tutti gli ostaggi.  

FRATERNITA’ SENZA TERRORE

Cari amici,

 

Il Novecento ci aveva lasciato questo mandato dell’ultimo Sartre, espresso poco prima della sua morte: “Fraternità senza terrore”. Ecco che ora due organizzazioni terroristiche, Hamas e l’IDF (Israel Defence Forces) hanno smesso di uccidere, l’intenzione del genocidio volto alla distruzione del popolo palestinese (la carneficina, secondo la definizione del Segretario di Stato card. Parolin) è fallita: è ora il tempo di passare alla fraternità.

 

Vi diamo qui di seguito il commento di Raniero La Valle uscito oggi su Il fatto quotidiano...

Gaza. Non un piano di pace ma un furto di sovranità e di territorio

Il discorso con il quale Donald Trump, il 29 settembre, ha annunciato il piano di pace per Gaza ha resuscitato, con un surplus di ferocia, il motto con il quale, nei primi anni del Novecento, Theodore Roosvelt riassumeva la pretesa degli Stati Uniti di esercitare il ruolo di gendarme dell’America Latina: speak softly and carry a big stick; you will go far. Parla gentilmente e portati un grosso bastone; andrai lontano...

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A tutta la diocesi del Patriarcato Latino di Gerusalemme

Carissimi fratelli e sorelle,

il Signore vi dia pace!

Sono due anni che la guerra ha assorbito gran parte delle nostre attenzioni ed energie. È ormai a tutti tristemente noto quanto è accaduto a Gaza. Continui massacri di civili, fame, sfollamenti ripetuti, difficoltà di accesso agli ospedali e alle cure mediche, mancanza di igiene, senza dimenticare coloro che sono detenuti contro la loro volontà.

Per la prima volta, comunque, le notizie parlano finalmente di una possibile nuova pagina positiva, della liberazione degli ostaggi israeliani, di alcuni prigionieri palestinesi e della cessazione dei bombardamenti e dell’offensiva militare. È un primo passo importante e lungamente atteso. Nulla è ancora del tutto chiaro e definito, ci sono ancora molte domande che attendono risposta, molto resta da definire, e non dobbiamo farci illusioni. Ma siamo lieti che vi sia comunque qualcosa di nuovo e positivo all’orizzonte...

SOLO UN DIO

SOLO UN DIO

Cari amici,

dopo l’ultimatum del cosiddetto “Piano di pace” di Trump, “solo un Dio”, per citare una profezia indimenticabile di Heidegger a suo tempo riecheggiata in Italia, poteva salvare il popolo palestinese...

Questa foto, meravigliosa, è di poche ore fa.

Questa foto, meravigliosa, è di poche  ore fa.

La nave israeliana Zim Virginia era entrata ieri nella rada di Livorno. È rimasta lì, in attesa, ferma in mare, nella speranza che qualcuno arrivasse. 

Oggi, a metà giornata, ha provato allora ad avvicinarsi alla banchina: forse pensava che qualcuno si sarebbe piegato, che i portuali avrebbero fatto finta di niente...

Camminiamo con Gaza, semi di speranza nella tempesta

Cara camminatrice, caro camminatore,

Ieri, la Global Sumud Flotilla ha respinto l’ordine della fregata italiana Alpino di fermarsi. «Chi prosegue lo fa a proprio rischio e pericolo», intimavano. Nessuno ha ceduto. Gli equipaggi hanno ribadito: non è incoscienza, ma responsabilità umanitaria...

Chi ha potere parli con Israele...

Chi ha potere parli con Israele per salvare le vite dei nostri fratelli e sorelle della Flotilla
di Luigi Ciotti e Luca Casarini.       Ci rivolgiamo con umiltà alle autorità, a chi ha voce e potere, a chi ricopre ruoli di responsabilità dentro le istituzioni del nostro paese.

Israele, Moni Ovadia

L'attore e cantante Moni Ovadia racconta la storia del popolo ebraico a partire da Abramo e critica lo stato di Israele e il primo ministro Benjamin Netanyahu: "Chi erano gli ebrei nella Torah? Gli ultimi della società, stranieri ed esiliati. Non hanno origine in una terra, ma in un progetto etico-spirituale. Netanyahu è un genocida: i genocidi si assomigliano, anche se uno era tedesco e l'altro è ebreo. I sionisti hanno cercato di cancellare l'ebraismo con il sionismo: sono degli idolatri, hanno scambiato la terra promessa per una promessa di terra. Il sionismo è nazionalismo e colonialismo, io sogno uno stato laico e aperto a tutti: ebrei, musulmani, cristiani, atei. Stessi diritti e doveri per tutti."

QUANTI MOSE'

Cari Amici, 

nel rito officiato alla Casa Bianca, nel quale Donald Trump ha annunciato la Buona Novella della pace perpetua non solo a Gaza ma in tutto il Medio Oriente, si è potuto vedere in modo impressionante come realtà e apparenza, verità e menzogna, fatti e simboli siano strettamente legati nell’attuale politica americana, sicché il discernimento di ciò che veramente è e di ciò che veramente accade diventa il primo compito da assolvere per potersi assumere la responsabilità dell’agire...