
Illuminante articolo di Domenico Quirico su La Stampa di oggi
Illuminante articolo di Domenico Quirico su La Stampa di oggi
n occasione della Giornata della Memoria appena trascorsa, ho sentito dentro il bisogno di scrivere la seguente lettera aperta sulla quale mi piacerebbe avere la vostra opinione. grazie molte. Fausto
Il Giorno della Memoria[1][2] è una ricorrenza internazionale, celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell'Olocausto. È stato così designato dalla risoluzione 60/7 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005 durante la 42ª riunione plenaria[3]...
Care amiche e cari amici,
come ben sapete, le Nazioni Unite hanno riconosciuto il 27 gennaio come Giorno della Memoria, una data nella quale ricordare il genocidio di donne e uomini di origine ebraica.
Una giornata che, come scrive Anna Foa, non si può restringere alla commemorazione dei morti, ma deve tradursi in "un monito per il futuro", perché "non deve ridursi al ricordo di ciò che è stato: deve aiutarci a impedire che simili tragedie si ripetano”...
Il Giorno della Memoria[1][2] è una ricorrenza internazionale, celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell'Olocausto. È stato così designato dalla risoluzione 60/7 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005 durante la 42ª riunione plenaria[3]...
SCUOLA
UNA LETTERA DALLA "TRINCEA"
Giancarlo Burghi
Egregio Ministro,
Le scrivo di nuovo dalla desolazione della “trincea”: quella in cui ogni giorno, con le studentesse e gli studenti, combattiamo l’eterna guerra contro la semplificazione e la superficialità… Leggi tutto
L’anno della giustizia
Le poco conosciute origini ebraiche del Giubileo cattolico
Vincenzo Paglia
In “Il primo giorno di un mondo nuovo” (Raffaello Cortina editore) Vincenzo Paglia spiega come questa istituzione che affonda le sue radici nella tradizione ebraica, nata per restaurare uguaglianza e fraternità nel popolo di Israele, attraverso misure come la liberazione degli schiavi e la cancellazione dei debiti, sia stata adottata e reinterpretata dalla Chiesa cattolica
Care amiche e cari amici,
torniamo a scrivervi di martedì, dato che per l'inizio di questa settimana si annunciava ricchissimo di notizie ed avvenimenti, come poi è stato, in particolare in vista dell'insediamento di Donald Trump.
Ci sarebbe piaciuto iniziare la nostra newsletter con una notizia positiva, ovvero quella dell'effettivo adempimento dei patti indicati dall'accordo di tregua a Gaza.
Nonostante le inevitabili difficoltà, che nel corso del finesettimana hanno fatto temere che la tregua potesse saltare nuovamente, i primi tre ostaggi israeliani e i 90 prigionieri palestinesi sono stati effettivamente liberati; sapevamo tuttavia che non era ancora il caso di cedere a facili ottimismi, perché accordi di questo tipo sono estremamente delicati e possono deragliare da un momento all'altro...
Care amiche e cari amici,
questa settimana non possiamo non partire dal vergognoso attacco subito dal Circolo Arci "Antonio Banfo" lo scorso venerdì 10 gennaio.
I locali di via Cervino, in Barriera di Milano, sono stati vittima del lancio di una bomba carta, che ha provocato ingenti danni ad un luogo storico di integrazione e confronto, che testimonia la memoria di un martire della libertà del nostro paese.
Nelle ore immediatamente successive ai fatti il quartiere e la politica locale si sono prontamente riuniti davanti ai locali del Circolo, testimoniando la loro solidarietà e la chiara volontà di non cedere al ricatto della paura, anche se l'episodio non può che destare legittime preoccupazioni. La Porta di Vetro ha raccontato, fin dalle prime ore, quanto avvenuto. Ma di fronte ad un attacco contro un luogo che si richiama alla Resistenza e ai suoi valori, è nostro dovere anche ricordare chi è stato Antonio Banfo. capo riconosciuto delle maestranze alla FIAT Grandi Motori, ucciso in seguito allo sciopero pre-insurrezionale del 18 aprile 1945.
Abbiamo così scelto di riportare integralmente un articolo apparso su l'Unità del 23 aprile 1964, all'interno di un numero speciale per il Ventennale della Resistenza, scritto da Luisa Monti Sturani..
Avvertiamo, sia nella società sia nella Chiesa, la presenza di un clima di stanchezza e in un certo senso di resa: tanto nulla si può o si riesce a cambiare. La tentazione già in atto è l’abbandono dell’impegno. “Guardare al futuro con speranza equivale anche ad avere una visione della vita carica di entusiasmo da trasmettere” (Spes non confundit). ….
Care amiche e cari amici,
in via del tutto eccezionale, per la seconda settimana consecutiva, torniamo a scrivervi di martedì. Abbiamo preferito non disturbarvi nell'ultimo giorno di festa, ma promettiamo di tornare alle vecchie buone abitudini già dalla prossima settimana, ripercorrendo insieme gli eventi dei sette giorni precedenti ogni lunedì.
ENZO BIANCHI, intervistato da ALEX CORLAZZOLI
Ha trascorso il Natale con i suoi fratelli, le sue sorelle e con alcuni ospiti cucinando per tutti specialità piemontesi come il bunet, un dolce a base di uova, zucchero, latte, cacao, amaretti secchi e liquore. Si è dedicato a riflettere, a pensare, a studiare raccolto nella sua cella alla nuova fraternità di Casa della Madia, ad Albiano d’Ivrea, a pochi chilometri dalla comunità di Bose che ha fondato nel dicembre del 1965 per poi essere costretto ad allontanarsi nel 2020 a causa di un decreto papale mai compreso fino in fondo da molti. Quando Enzo Bianchi parla – nonostante gli 82 anni da compiere il 3 marzo – ha lo sguardo di un bambino e declina i verbi al futuro come se avesse davanti una vita intera. La sua è un’attenzione costante all’attualità, alla politica, alle crisi internazionali, alle guerre. Con l’arrivo del nuovo anno ilfattoquotidiano.it lo ha incontrato per fare con lui un quadro della situazione politico-sociale e per parlare dell’Anno santo cui ha dedicato la sua ultima fatica editoriale: Lessico del Giubileo (edizioni Edb)...